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Cattive abitudini

Cattive Abitudini (legate ai soldi)

Spesso si hanno delle abitudini che a primo acchito sembrano normali, al passo con i tempi di oggi, sicuramente non dannose.
Sono abitudini che ti tengono lì, ci fanno sentire come se non potessimo cambiare la nostra situazione attuale perché siamo nati poveri perciò moriremo poveri.

Io ci sono passata e mentre adottavo queste cattive abitudini, non me ne rendevo conto.
Mi ha aiutato molto il fatto di staccarmi da me stessa, guardarmi o guardarmi intorno e quindi ora posso parlarvi per esperienza diretta.

Vediamo ora, quali sono queste cattive abitudini (legate ai soldi) che sarebbe bene perdere il più in fretta possibile.

1) Non tenere sotto controllo le finanze.

Voi sapete di quanto avete bisogno mediamente ogni mese per vivere? Conoscete le vostre spese fisse totali? Sembra una domanda banale, ma sono sicura che una risposta certa non me la sapete dare.

Spesso le persone sanno che sotto ad un certo stipendio non possono andare ma di ciò che mediamente si spende al mese…in questo caso occorre fare dei conti.
Una cosa che ho fatto io è aprire un bel file Excel, mi sono annotata le spese fisse e sulla base di queste ho poi definito il mio risparmio.

Sapere quanto si spende mediamente ogni mese aiuta a capire quali sono le spese che si hanno, se si può tagliare qualcosa e soprattutto sapere quanto si può risparmiare.

2) Non pagarci/aumentarci lo stipendio

Una cattiva abitudine da perdere è quella di dimenticare di accantonare una certa somma di denaro appena arriva lo stipendio.
Solitamente, ciò che si risparmia (se si risparmia qualcosa) lo si fa alla fine del mese; si tende sempre a accantonare ciò che rimane dopo che abbiamo sostenuto tutte le spese del mese.

Niente di più sbagliato!

Una buona abitudine è quella di pagare noi prima di tutti, accantonando una certa cifra a priori senza toccarla più, magari trasferendola su un c/c a parte a costo zero.

Il mio consiglio è quello di provare ad accantonare il 20% ogni mese, il che è un’ottimo modo di non indurre in tentazione anche nel caso in cui il nostro stipendio aumentasse.
Sì, perché se guadagniamo di più, anziché risparmiare di più, saremo tentati a spendere di più.

Dedicando invece al risparmio non una somma fissa ma una percentuale del nostro denaro, questo crescerà proporzionalmente al nostro guadagno.
Solo così ci renderemo conto di quanto effettivamente abbiamo da spendere e capiremo meglio il valore del denaro che abbiamo.

3) Tenere tutti il proprio patrimonio sul conto corrente

Tenere i soldi sul conto corrente ha poco senso poiché, per effetto dell’inflazione, il potere di acquisto del nostro denaro va via via erodendosi (è più chiaro nei lunghi periodi).

L’ideale sarebbe investirli in modo redditizio; per fare questo spesso però ci si affida a consulenti finanziari che magari non ci fanno perdere ma nemmeno guadagnare.

Quello che consiglio io è cercare di farsi una cultura finanziaria per poter gestire o far gestire nel modo migliore possibile i propri risparmi.

4) Usare la carta di credito al posto dei contanti

Carte di credito e bancomat sono mezzi molto comodi, ci evitano di portare con noi denaro, se ce le rubano possiamo bloccarli e ora con il contact less – addirittura – sotto certe cifre non serve nemmeno digitare il pin.

Tutta questa comodità ci fa perdere il valore e la sensazione che una banconota tenuta in mano ci dà.
Pagare 50 euro la nostra spesa con la carta di credito e far uscire dal nostro portafoglio 50 euro, sono due cose molto diverse.

E’ molto più forte vedere che il nostro portafoglio è vuoto dopo aver speso quella cifra rispetto al “sapere” che il nostro conto che è lontano lontano è andato a 0 per lo stesso motivo.

Una buona abitudine che si potrebbe re-introdurre è quella che avevano i nostri genitori tanto tempo fa: ad inizio mese, prelevavano dalla banca i soldi necessari per le spese fondamentali e cercavano di fare con quelli, nel limite del possibile.

5) Usare la carta di credito al posto dei contanti

Il risparmio fine a se stesso non ha senso, i soldi non sono fatti per essere contati e non ce li portiamo nella tomba.
Si può tenere qualcosa da parte per le emergenza ma non si risparmia solo per quello.

Risparmiare ha senso se noi abbiamo degli obiettivi, cosa si vuole ottenere con ciò che risparmiamo?
Solo avendo degli obiettivi riusciamo a mettere in piedi tutta una serie di meccanismi che ci consentono di capire quanto dobbiamo guadagnare, quanto stiamo spendendo, quanto dobbiamo accantonare per arrivare a raggiungere quell’obiettivo, in che tempi, ecc…

Gli obiettivi possono essere diversi ma devono essere importanti per noi: voglio risparmiare per mettere poter andare in pensione prima, per permettermi di cambiare lavoro, per comprare casa, per fare quel viaggio che ho tanto desiderato e che mi porterà valore… e via così.

Ah, considerate che l’essere umano non vive senza obiettivi, quindi ponetevi degli obiettivi e vedrete che risparmiare per raggiungerli avrà senso.

6) Acquisti impulsivi

Volere tutto subito perché tutto quelle vogliamo ci sembra necessario, è una delle cose che ci frega di più!
Facciamo una passeggiata in una via del centro piena di negozi o dentro al centro commerciale e ci compare un vestito o un paio di scarpe stupendo che ci serve assolutamente, guarda caso.
E ci diciamo che la vita bisogna poi godersela, non possiamo sempre rinunciare a tutto (come se stessimo uscendo ora dalla carestia più nera).

Proprio in questi giorni ho letto una frase che diceva: “se tu avessi 5 minuti soltanto per lasciare per sempre casa tua, cosa prenderesti?
Non di certo quello che hai visto in vetrina qualche giorno fa di cui non sapevi neppure di aver bisogno!

La gratificazione istantanea è una sensazione che passa subito e proprio perché la vita è una sola che non può essere spesa per le cavolate che ci portano soddisfazione momentanea.
Lo dico perché ci sono passata. Armadio pieno e mai nulla di idoneo da mettere.
E allora che si fa? Un modo per evitare gli acquisti impulsivi è frenare gli istinti chiedendosi se ci serve davvero, se non si può fare a meno. Ed eventualmente far passare 24 ore, anche se lo troviamo online!

La gratificazione istantanea non posta alla felicità: la felicità non ha prezzo, è gratis!

7) Acquisti low cost

Gli acquisti impulsivi sono spesso associati ad oggetti low cost: è più facile acquistare un oggetto che costa poco rispetto ad uno costoso davanti al quale probabilmente ci penseremo due volte.
Il problema è che chi meno spende più spende poiché gli oggetti che costano poco rendono anche poco.

Anche il comprare oggetti sempre di ottima qualità, non è sempre saggio. Spesso si pagano i nomi di brand famosi che fanno inesorabilmente lievitare i prezzi.

E allora che fare? Acquistare qualcosa è un fatto serio! Bisognerebbe sempre paragonare la qualità al prezzo.

Solitamente se debbo acquistare qualcosa di nuovo che non ho mai comprato (ad esempio un elettrodomestico), opto per una qualità media e di ciò non mi sono mai pentita.

In fondo, la verità sta ne mezzo.

Quindi, per concludere, acquistate meno e meglio!

8) App che ci fanno spendere

App per fare la spesa, app per acquistare abbigliamento nuovo e usato e chi più ne ha più ne metta.
Il nostro smartphone è pieno di app. Ci sono cascata anche io, ho usato in passato app per acquistare abiti finendo per acquistare di più del necessario.
Ho anche fatto la spesa comodamente dal mio letto per poi lamentarmi che la frutta e la verdura non erano come dico io e che se andavo fisicamente a comprare forse avrei speso la metà!!

Non dico di non utilizzare nulla, ogni tanto ci può stare. Farlo diventare un’abitudine, però, non solo ci fa spendere di più ma ci fa anche pentire – talvolta – dell’acquisto.

Quindi attenzione alle app che ci fanno spendere, anche quelle in cui si acquista di seconda mano perché comunque … fanno spendere.

9) Mangiare fuori regolarmente

Uscire ogni tanto con la famiglia in pizzeria o al ristorante va bene. Uscire per un aperitivo cogli amici qualche volta, è ok.
Ma se noi mangiamo tutti i giorni al bar sotto l’ufficio solo per il fatto che non abbiamo voglia di prepararci il pranzo, allora si trasforma in cattiva abitudine.

Mangiare fuori, per quanto comodo possa essere, è molto dispendioso. Una volta provai a calcolare quanto avrei speso mangiando sempre a pranzo fuori per tutto il mese e solo per questo mi sarebbe volato via 1/4 del mio stipendio.
Senza contare che avrei comunque dovuto adattarmi!!

Quando lavoravo in ufficio, mi portavo il pranzo da casa e solo una volta a settimana, mangiavo fuori.
In questo modo mangiavo sano, fatto in casa e avevo più il controllo delle mie finanze.

10) Mancanza di organizzazione

Mi riallaccio al punto precedente dicendo che spesso diciamo che per mancanza di tempo facciamo delle scelte che ci portano a spendere di più, come ad esempio il fatto di mangiare fuori casa perché non abbiamo tempo di prepararci i pasti.

Ciò che manca, non è il tempo ma è l’organizzazione e il fatto di stabilire delle priorità in base al proprio obiettivo.

Abbiamo come obiettivo il fatto di comprarci la macchina nuova? Bene, dobbiamo risparmiare e quindi capire dove possiamo tagliare le spese.

Se mangiamo fuori casa, possiamo pensare di portarci il pranzo da casa e per organizzarci bene, possiamo dedicare due ore al meal prep.

Stabiliamo quindi delle priorità facendo sempre un calcolo di costi-benefici.

Se faccio meal prep, il beneficio che avrò sarà superiore rispetto al costo che mi comporta?
C’è altro che posso fare per risparmiare?


Bene, queste sono le 10 “bad habits” che sarebbe opportuno perdere per risparmiare più denaro.

Sempre in tema di risparmio, ti consiglio di leggere/guardare altri miei due articoli/video:

E voi che brutte abitudini avete? Ne siete consapevoli?


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